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Gli alchimisti, affascinati dalla creazione della Pietra Filosofale e dalla trasmutazione dei metalli in oro, si esprimono nei loro scritti attraverso un linguaggio ermetico, permeato di allegorie e simboli. Questo frasario chimico, che potrebbe sembrare appartenere solo ai laboratori scientifici odierni, in realtà descrive le operazioni fisiche, animiche e spirituali tramite un codice cifrato.
Nel corso delle loro ricerche auree, figure alchemiche come Lullo, Bacone e Paracelso fecero importanti scoperte chimiche nei loro laboratori, le quali hanno ancora oggi applicazioni comuni e costituiscono le fondamenta della chimica moderna. Alcool, acqua borica ed etere solforico, per esempio, sono sostanze con radici nelle antiche esperienze alchemiche.
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Tuttavia, il significato più profondo di queste sperimentazioni va oltre la ricerca di ricchezze materiali. Quando gli alchimisti parlano della “materia” su cui lavorare, si riferiscono ai metalli vili o al piombo, che necessitano di un processo di trasformazione per diventare nobili come l’argento e l’oro.
In realtà, questa “materia” non è solo rappresentativa dei metalli, ma simboleggia l’essenza dell’uomo e della donna nella loro totalità. L’obiettivo dell’alchimista è elevare la propria coscienza, e il metallo nobile che essi cercano rappresenta le qualità spirituali che desiderano acquisire.
“La Materia si cuoce dentro un recipiente trasparente di cristallo detto Uovo Filosofico. La materia dell’Opera è quindi chiusa nell’Uovo, che in chimica è una specie di pallone generalmente di cristallo il cui orificio consente di introdurre la materia e di essere ermeticamente chiuso”. (3)
Così, l’intero laboratorio e i suoi strumenti, come il fornello e i mantici, assumono un significato profondo e diretto verso noi stessi. Ogni fase del processo alchemico rivela un valore operativo che ci riguarda da vicino, poiché siamo gli “alchimisti” della nostra anima e coscienza.
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In questa impresa, il fuoco svolge un ruolo cruciale, ma non si tratta solo del fuoco materiale. Esso simboleggia un’intenzione costante, una volontà adamantina e una perfetta concentrazione focalizzata su un obiettivo: la conquista della Pietra Filosofale, che rappresenta la realizzazione spirituale più elevata. Come citato nei libri alchemici, “Il fuoco è l’agente della purificazione e della separazione” (2). Del resto “Il fuoco è l’agente della Grande Opera” (3).
Così, l’alchimia diviene una ricerca interiore, un cammino di crescita e trasformazione personale, in cui le antiche conoscenze alchemiche continuano a risuonare nella nostra comprensione moderna della scienza e della spiritualità. Proseguiamo a parlare di queste interessantissime tematiche all’interno del secondo approfondimento del Ciclo, dal titolo: “LE CHIAVI DELLA TRASMUTAZIONE ALCHEMICA”.
Bibliografia
1.ALCHIMIA TEORICA E PRATICA ERMETICA. Tommaso Palamidessi, pag.48, Archeosofica.
2.ALCHIMIA: ARTE E SCIENZA DELLA TRASMUTAZIONE, John Read, Astrolabio, pag. 124.
3.LE DIMORE FILOSOFALI, Fulcanelli, Edizioni Mediterranee, pag. 154.
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