Nella nostra epoca, contraddistinta da una tecnologia altamente evoluta dove le informazioni viaggiano alla velocità della luce, dove comunichiamo a distanze inimmaginabili, dove medicina e scienza in generale abbattono barriere che credevamo invalicabili, la parola Alchimia sembra essere sepolta sotto la polvere dei secoli.
L’immagine che immaginiamo è quella dell’Alchimista chiuso nel suo buio laboratorio, affaccendato intorno a misteriosi strumenti, alambicchi e pozioni varie, quasi fosse un apprendista stregone.
In effetti nel corso della storia i più li consideravano stregoni e maghi, tanto è che gli alchimisti dovettero criptare il loro lavoro, elaborando un linguaggio inaccessibile fatto di simboli per evitare che il frutto delle loro fatiche cadesse in mani sbagliate, ma anche per salvarsi la vita.
Quale era il motivo che spingeva questi scienziati ad una vita di sacrifici per risolvere il mistero del “solve et coagula”? Perché noi oggi ci dovremmo occupare di Alchimia?
Illuminati da quel fuoco di amore per la Verità di cui gli alchimisti parlano potremmo scoprire una cosa straordinaria, un percorso, un sentiero che ci porta, come un viaggio dantesco, nei più reconditi meandri della nostra coscienza per rischiararla e risvegliarla in modo da pervenire alla Conoscenza della propria vera natura.
La felicità, a cui l’uomo tende naturalmente e la realizzazione della stessa saranno così possibili e duraturi.
Il messaggio dell’Alchimia risulta così più attuale che mai, in tempi come questi contraddistinti da un materialismo sfrenato fatto di illusioni e miraggi.